Il titolo è depistante, lo so. Quando finisce la scuola, la tentazione, che è una liberazione, è proprio quella di buttarli, quei libri, quelle sudate carte. Quest’anno la scuola finisce prima, o forse non finisce mai, con le lezioni attraverso zoom, i voti elettronici, tutti promossi ma forse qualcuno no, le vacanze non si sa neanche se ci saranno e poi sembra che il bagno lo si possa fare solo avvolti nel plexiglas. Comunque è stato un gran lavoro, per insegnanti e studenti. Forse è il caso di non buttar via niente.
Il titolo è depistante, lo so. Quando finisce la scuola, la tentazione, che è una liberazione, è proprio quella di buttarli, quei libri, quelle sudate carte. Quest’anno la scuola finisce prima, o forse non finisce mai, con le lezioni attraverso zoom, i voti elettronici, tutti promossi ma forse qualcuno no, le vacanze non si sa neanche se ci saranno e poi sembra che il bagno lo si possa fare solo avvolti nel plexiglas. Comunque è stato un gran lavoro, per insegnanti e studenti. Forse è il caso di non buttar via niente.
Ma cosa avete capito? Non parlavamo della scuola maiuscola, o almeno non solo di quella. Anche la nostra minuscola scuola di lettura, infatti, si avvia al termine, ostacolata e procrastinata dal virus. Il 23 aprile abbiamo il nostro appuntamento conclusivo, rigorosamente online, a distanza di sicurezza. E’ presto per fare dei bilanci (li faremo e ne scriveremo anche su questo sito: stay tuned). Quello che vi postiamo qui è solo un invito.
Partecipate, il 23 di aprile, dalle 9.45 alle 13.00. Basta compilare questo modulo. Vi manderemo subito il link di connessione. Siete ancora in tempo. Per fare cosa?
Alle ore 9.45, accoglienza (virtuale ma calorosa, con molti bip). Alle 10.00 lectio di Francesco Codello, pedagogista libertario, insegnante e dirigente scolastico in scuole di ogni ordine e grado, animatore dell’IDEN (International Democratic Education Network) e autore di numerosi libri. Recentemente ha introdotto e curato la traduzione italiana di un importante testo di Colin Ward, L’educazione incidentale. Al termine, verso le 10.30, spazio per domande e interventi. Alle 11.00 il microfono passa a insegnanti, bibliotecari e animatori che hanno condotto i laboratori di scambio di lettura tra due istituti superiori di Milano e due della provincia di Taranto. Sarà una bella restituzione, parziale, perché il lavoro andrà avanti. Interverrà anche Claudio Tosi, già presidente del Cemea, maestro di educazione attiva.
Dalle 11.30 circa in poi, appuntamento con Mali Weil per un re-enactment su Libri e letture clandestine, che è stato riadattato a un contesto, come quello online, in cui “rivivere”, “fare esperienza diretta” significano cose un po’ diverse da come erano state pensate inizialmente. Di che cosa si tratterà, quindi? Cercando di non fare spoiling vi riportiamo quanto ci ha comunicato il collettivo:
Una narrazione guidata da Mali Weil ma composta collettivamente grazie al contributo dei partecipanti riattualizza storie di clandestinità, in cui libri, lettori, editori, bibliotecari, giornalisti e critici, ma anche politici, filosofi, etc sono protagonisti.
La narrazione ha un corpo di taglio multimediale, quindi composto da un flusso live scritto, ma arricchito anche da immagini, musiche o brevi registrazioni audio, che verrà gestito in live-conference da Mali Weil. Perché funzioni c’è bisogno di una parte generata nei giorni precedenti da alcuni dei partecipanti, costituita da una trentina di frammenti: si tratta quindi di interventi diversi che si inseriranno come “pezzi di un puzzle” sulla linea narrativa “ufficiale”.
Nel corso della live-conference questi tasselli verranno inseriti (spontaneamente o su richiesta) nella narrazione principale, trasformandola in un re-enactment corale, aperto alla modulazione collettiva, ma soggetto anche alle preferenze, opinioni, domande ed emozioni estemporanee dei singoli partecipanti e -quindi- anche ad empasse da esse derivanti.
Alle 13.00 (massimo) suona la campanella. Tutti a casa! (Ah, ma c’eravamo già).